Viviamo in un’epoca ampiamente digitalizzata, automatizzata e tecnologicamente all’avanguardia, ma nonostante ciò continuiamo a sapere davvero troppo poco sugli elementi di base come il cibo e i nutrienti.
Pronunciamo in maniera spontanea diversi acronimi come non OGM, DOP, DOC senza sapere effettivamente di cosa si tratta; non tutti sanno dare una definizione esaustiva del loro significato e ancora meno sappiamo sull’effettiva provenienza delle bevande e del cibo che ogni giorno mettiamo in tavola.
In questa pagina parleremo di vini e vogliamo cogliere l’occasione per approfondire il tema legato al vino naturale.
Cosa si intende per vino naturale?
Per vino naturale si intende quel vino ottenuto da uve provenienti da agricoltura biologica o biodinamica.
La denominazione - vino naturale - non è esplicitamente riconosciuta da alcuna norma giuridica.
Questa tipologia di vino naturale è, ufficialmente, un prodotto senza etichetta. La sua origine risale alla fine degli anni Settanta, a seguito di un movimento diretto dal viticoltore francese Jules Chuavet: costui fu uno dei primi ad opporsi all’utilizzo di sostanze chimiche nella coltivazione della vite e nella lavorazione del vino.
Il vino naturale, infatti, non prevede l’aggiunta di alcun tipo di additivo o coadiuvante (come lo zolfo) in vinificazione, maturazione e affinamento, ad eccezione di una ridotta quantità di solfiti (40 mg/l).
I solfiti, più precisamente l’anidride solforosa, sono da considerarsi elementi naturali in quanto vengono sprigionati dal vino durante la sua fermentazione.
L’anidride solforosa funge, quindi, da conservante e stabilizzante, necessario per proteggere gli aromi del vino. Inoltre evita che la sua composizione venga alterata dalle particelle di ossigeno.
Ad ogni modo, occorre tenere presente che vino naturale non è sinonimo di vino biologico o vino biodinamico: nei prossimi paragrafi vi spieghiamo il perché.
Differenza tra vino naturale e vino biologico
La differenza sostanziale tra vino naturale e vino biologico la si riscontra non solo nel metodo di coltivazione della vite, ma anche durante il processo di vinificazione .
Mentre, ciò che li unisce è il limitato apporto di sostanze chimiche di sintesi e la manipolazione da parte dell’uomo.
La denominazione - vino biologico - a differenza di quella di – vino naturale – è stata definita, fin dal 2012, anche dal legislatore europeo, il quale ha stabilito che tale dicitura andasse a sostituire quella preesistente, "vino prodotto da uve da agricoltura biologica". In sostanza è definita biologica quella tipologia di vini ricavati da uve coltivate secondo i canoni dell’agricoltura biologica, ovvero senza l’utilizzo di prodotti chimici, quali insetticidi, pesticidi, diserbanti o fertilizzanti.
Inoltre, sempre con riferimento ai vini biologici, gli stessi sono prodotti con un apporto ridotto minimo di solfiti e additivi chimici aventi la funzione di preservare l’aroma e prevenire l’alterazione del prodotto.
Ad ogni modo, i vini biologici per essere immessi sul mercato necessitano di una certificazione ad hoc rilasciata da un ente certificatore specializzato.

Il vino biodinamico
Come per il vino naturale, anche la denominazione – vino dinamico – attualmente non trova riscontro all’interno di alcuna norma legislativa.
Questa tipologia di vino è realizzato da uve provenienti da agricoltura biodinamica.
La biodinamica entra in contatto con l’agricoltura in relazione alle influenze astrologiche su pianeti e terreni. Le loro interconnessioni pare abbiano effetti stimolanti e potenziatori sui processi e sulle sostanze naturali impiegate per la cura delle vigne e il processo di vinificazione.
La potatura delle piante e la raccolta dell’uva, ad esempio, sono eseguite nel rispetto delle fasi lunari.
Ad ogni modo, anche se in cantina l’utilizzo dei solfiti non può essere eliminato, si può sostenere che i vini biodinamici risultano ancor più biologici di quelli prodotti con uve provenienti da agricoltura biologica.
Il vino della nostra enoteca
Nella nostra enoteca abbiamo selezionato alcune cantine che producono vini naturali, biologici e biodinamici.
Come detto, i vini naturali sono quelli realizzati a partire da uve biologiche, senza l’aggiunta di sostanze chimiche, come le Petit dell’Azienda Manincor, un vino dolce di origine francese.
Le uve impiegate per il vino Le Petit di Manicor, vitigno di nicchia e poco presente sul territorio italiano, sono coltivate nei vigneti del Mazzon.
Le Petit di Manicor è un vino di colore giallo paglierino, dai riflessi dorati; il suo bouquet aromatico sprigiona profumi di mango, litchi e albicocche secche, unitamente a sentori complessi e stratificati di miele e muffa nobile.
Questo vino naturale dolce, energico e fresco è consigliato per accompagnare formaggi e dessert delicati.
Un’altra cantina che merita di essere menzionata è quella dell’Azienda vinicola Nicola Gatta, che produce uno spumante brut a partire da uve Chardonnay e Pinot nero, prodotto secondo il metodo classico.
Lo spumante Ombra di Nicola Gatta è caratterizzato da una colorazione giallo paglierino tempestata da bollicine fini e persistenti.
Il suo bouquet dai sentori agrumati uniti ad aromi di ginestra e note minerali, risulta fresco al palato, oltre che vivace: si sposa bene con cucina vegetariana e piatti a base di pesce.
Scopri la nostra selezione di vini naturali.